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Storia
La storia
Fondato in epoca romana con il nome di Valdengum, il paese offre oggi testimonianze importanti del suo passato.
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Patrimonio culturale
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Il toponimo, di non chiara origine, deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dal personale germanico “Wald”, mentre secondo altri potrebbe essere ricondotto alla voce germanica “wald”, ossia ‘bosco’, o ancora al personale germanico “Walding”.
Inserita durante il Medioevo nei territori dell’episcopato vercellese, fu inglobata nelle proprietà sabaude nel 1379 e infeudata in seguito a Goffredo di Buronzo (XV-XVI secolo); donata da
Carlo Emanuele I di Savoia
a Pietro d’Albier, che si fregiò per l’occasione del titolo di conte, passò successivamente a Caterina di Chiambò e a Guglielmo Leone (1671), che cedette per denaro la contea a Francesco
Avogadro
, feudatario di Cerreto (1736).
Ottenuta l’indipendenza alla fine del Settecento in seguito al diffondersi in Italia delle idee giacobine, fu teatro, durante la seconda guerra mondiale, di sanguinose rappresaglie tra nazifascisti e partigiani.
Il centro storico, abbellito da abitazioni finemente affrescate, ospita la secentesca parrocchiale di San Michele; più volte restaurata nel corso dei secoli, presenta sulle pareti della navata interna eleganti fregi del Cormola (1805) e pregiati arredi sacri: un pulpito intarsiato (XVII secolo) con immagini della vita del santo dedicatario, un altare maggiore e una splendida Via Crucis del Serpentiero.
Poco fuori dall’abitato si trovano invece l’oratorio dei Santi Rocco e Grato (XVI secolo) e quello dell’Immacolata, in località Regis, risalente al Seicento ma ricostruito nel 1830, con una splendida tela raffigurante l’Immacolata in compagnia di San Gerolamo e San Bernardo.
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